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Gli spareggi della Folgore tra gioie, delusioni, vittorie e cocenti sconfitte

di: Salvatore Di Chiara - del 2021-04-23

Immagine articolo: Gli spareggi della Folgore tra gioie, delusioni, vittorie e cocenti sconfitte

Lo sport rasenta profondi cambiamenti umorali, lasciando trapelare emozioni allo stato puro. Una gara rappresenta un traguardo, al termine di un avvenimento durato un anno e certifica l'andazzo sostenuto tra impegno, sacrificio ed errori commessi.

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  • La storia rossonera è piena di episodi in cui una gara è valsa un'intera stagione, emettendo un verdetto definitivo e contraddistinto da polemiche, mancati obiettivi o vittorie storiche.

    Lo spareggio o gli spareggi (andata e ritorno) son quelle gare che permettono di recuperare il terreno perduto o magari, recriminare sui punti sprecati per strada, dimenticando per 90 minuti il cammino svolto e concentrandosi definitivamente sull'avversario. Ripercorriamo le tappe importanti della società folgorina dal lontano 1945 sino ai giorni nostri, tuffandoci nei ricordi passati. 

    Correva la stagione 1961-62 e la Folgore targata Taormina vinceva il torneo di Prima Divisione (attuale Promozione). Purtroppo, i gironi siculi erano due e le vincenti si sfidavano al meglio delle tre gare (entrambe in casa e l'ipotetica "bella" in campo neutro). Vittoriosi del girone, con un punto di vantaggio sui Cantieri Navali e sole 2 sconfitte su 28 gare ufficiali, i rossoneri incontrarono il Paternò.

    Molti hanno indicato la squadra catanese il miglior sodalizio paternese di sempre (tra le loro fila Chirieleison, Brigante, Borina, Viola, Gallo, Guarnera, Valeni, Borgo, Greco, e soprattutto Giuliano Checchi, un vero e proprio “castigo di Dio”, capace di metter a segno ben 33 gol), insieme alla cavalcata vincente targata Marino agli inizi del duemila.

    Vittoriosi nel girone orientale e con 0 sconfitte al suo attivo, la sfida si concentrò al meglio delle tre gare. La Folgore vinse al Paolo Marino per 1-0, tra i festeggiamenti del pubblico castelvetranese. Dovette arrendersi al ritorno, soccombendo con lo stesso risultato e dovendo disputare la gara decisiva in quel di Licata.

    Ebbe la meglio il Paternò che vinse per 2-0, con reti di Checchi e Filippi. Una cocente delusione ed allo stesso tempo, la certezza di poterci riprovare e magari, centrare l'obiettivo della serie D persa per un soffio. 

    L'anno successivo ( 1962-63), verrà ricordato per le storiche battaglie contro la Massiminiana di Catania. Il presidentissimo Taormina non ha mollato la compagine rossonera ed anzi, ha rafforzato la squadra. Sarà una marcia trionfale in campionato, superando di ben 4 lunghezze l'antagonista principale, quel Cantieri Navali di Palermo mai domata negli ultimi due campionati. Una squadra forte, coriacea, con un Picciolo in grande spolvero e figli della sconfitta dell'anno prima, cerca in tutti i modi di non commettere gli stessi errori precedenti.

    L'avversario di turno sarà la Massiminiana che, prova a contendere al Catania la supremazia cittadina partendo dalle categorie inferiori e facendolo con grossi investimenti economici. I catanesi vinsero il loro girone con ben 7 lunghezze di  vantaggio e si presentarono forti di una formazione che annoverava i vari Dugo, Bongiovanni, Cannarozzo, Samperi e company.

    Al Paolo Marino fu apoteosi rossonera, con una rete del bomber indimenticato Picciolo al minuto 86. Una resistenza determinata da parte dei catanesi, con le continue prodezze dell'estremo difensore Bonanno e vanificate dalla bellissima rete del nostro attaccante di punta. I cinquemila del Paolo Marino esulteranno, portando in braccio il presidentissimo ed alcuni calciatori rossoneri.

    Purtroppo per loro, il ritorno fu infelice, con la sconfitta in quel di Catania e dovette disputarsi la terza gara. Questa partita determinò la sconfitta rossonera ma lo spiacevole episodio in cui, venne coinvolto Picciolo con una ferita alla testa per una pietra scagliata dagli spalti nei suoi confronti. Dal possibile ed amaro verdetto sul campo, si passò a quella della giustizia federale e la vittoria assegnata alla compagine castelvetranese. Finalmente fu raggiunta l'agognata e decisa serie D. 

    Dopo alcuni anni di permanenza serena nei vari tornei, con enormi sacrifici e dispendi economici giungiamo al torneo di serie D del 1965-66. La Folgore viene impelagata sin dalle prime battute nella zona bassa della classifica. Insieme ad un gruppo folto di squadre, deve giocarsi quotidianamente la permanenza nel massimo torneo dilettantistico e l'impresa sembra ardua e disperata.

    Alcuni risultati porteranno i rossoneri a giocarsi lo spareggio contro il Caltagirone. Un misero bottino di 28 punti, con un punto sopra la retrocessione diretta ed uno, dalla salvezza matematica. Un torneo duro, difficile e tormentato da vicissitudini continue dove prevarrà la Massiminiana sul Paterno' e vinceremo lo spareggio con una gara tenace, di temperamento e gran spessore tattico. La Folgore manterrà la categoria con caparbie intenzioni e tanta fortuna. 

    Son passati diversi anni dall'ultimo incontro di spareggio e la Folgore disputa diversi tornei di serie D, con l'amara ed inattesa squalifica del Paolo Marino che sancirono la retrocessione rossonera. Dopo alcuni campionati difficili e complicati di Promozione, nella stagione 1982-83, la Folgore trionferà per ritornare a disputare un torneo nella massima serie dilettantistica.

    Si giungerà sino al campionato disputato nel 1988-89 e lo spareggio fratricida contro il Vittoria. L'Acireale vincerà quel torneo nonostante i 5 punti di penalizzazione, battendo al fotofinish il Mazara. Noi disputeremo un'amara stagione, tra problemi ed incomprensioni.

    Il terz'ultimo attacco del torneo, ad un punto dalla salvezza matematica conquistata dal Palermolympia e molto rammarico per alcuni ostacoli affrontati e superati con mille difficoltà.

    Quella calda domenica di fine maggio del 1989 a Canicattì, disputeremo la gara più importante degli ultimi anni con una netta affermazione per 4-1 a favore degli uomini di mister Ciampoli. Il presidente D’Arienzo dichiarerà successivamente che, la Folgore meritava una salvezza tranquilla e complice alcune vicissitudini ha smarrito la retta via durante il corso della stagione. 

    Difficilmente viene accettata un’amara retrocessione, seppur avvenuta con una serie interminabile di situazioni particolari. Nonostante ciò, la stagione 1996-97  sembra allontanare i fantasmi del torneo precedente e la Folgore si presenta tra le papabili favorite alla vittoria del torneo.

    Il campionato di eccellenza verrà prevalere un forte Mazara, con 8 punti di vantaggio sui rossoneri. I derby saranno vere perle d’un calcio dilettantistico dal forte accento agonistico e tecnico. Vinceremo a Castelvetrano per 2-1, perdendo al Vaccara per 3-1.

    Ci attendono gli spareggi e, dopo aver superato il Siracusa in semifinale (splendida affermazione al De Simone), l’ultimo ostacolo è rappresentato dal Rieti. Il goal della speranza in terra retina tiene una fiammella accesa, seppur la gara sancisca una sconfitta per 2-1. Sembra il viatico per un ritorno di fuoco, apparecchiando una tavola ricca di ingredienti ottimi.

    L’affluenza dei vecchi tempi, l’incitamento degli ultras e l’ambiente carico per vivere una domenica unica. Dopo pochi minuti, la rete di Gegé Di Ruocco spalanca le porte del paradiso. Una gara accorta, giocata bene, cancellando i laziali dal campo e poi, quando il pubblico folgorino crede nel salto di categoria, il gelo cade sul Paolo Marino ed il pari a tempo scaduto emette un triste verdetto. Forse, rappresenta l’ultimo tassello vero dell’era Bua e segnerà inequivocabilmente il proseguo rossonero.

    Dopo aver vissuto il triste epilogo legato alla radiazione della Folgore, un anno sabbatico sarà il preludio per un futuro riscatto castelvetranese. L’ultimo torneo disputato del vecchio millennio, era stato privo di soddisfazioni ed il presidente Bottino aveva consegnato la squadra all’amministrazione.

    Si riparte dalla Promozione 2000-01 e la squadra castelvetranese (composta da tantissimi locali), guidata da Luigi Aiello conquista un ottimo quinto posto centrando al primo anno i play off.

    L’ostacolo da superare è il forte Fincantieri. All’andata (incontro disputato di mercoledì), i rossoneri battono di rigore i palermitani. Grazie ad una doppietta di Antonio Morici, riescono a vincere per 2-1. Al ritorno, la partita è contrassegnata da episodi spiacevoli ed un ambiente ostile.

    I folgorini, sotto di una rete al termine del primo tempo, non varcheranno i cancelli del terreno di gioco per disputare la seconda frazione di gioco, additando a delle mancate responsabilità della squadra di casa. Oltre all’assenza di forze dell’ordine, anche le intemperanze ostili del pubblico palermitano. La Folgore subirà la sconfitta a tavolino e l’addio al sogno cullato. L’indigesta partita di Palermo, costringe la società a disputare un nuovo torneo di Promozione.

    I rossoneri del riconfermato mister Aiello disputano un gran campionato e giungono secondi dietro ai cugini campobellesi. Come avvenuto lo scorso anno, saranno i play off a render possibile il salto di categoria.

    Dopo l’affermazione contro l’Alcamo in semifinale per 1-0 con rete di Foscari, i folgorini battono il Terrasini con il medesimo risultato, grazie ad una rete di Errante. Una vittoria sofferta e meritata, seppur l’ostacolo più complicato sia contrassegnato dal forte Campobello di Licata. In quel di Termini Imerese si giocherà una gara a senso unico, con i rossoneri sempre in attacco seppur privi dell’intero parco offensivo e complici due espulsioni, perderà col minimo scarto e cederà il passo agli agrigentini.

    Nell’intervista post gara, mister Aiello evidenzia le reali possibilità di approdo in Eccellenza grazie ad un ripescaggio probabile. Questo avverrà di fatto e dopo alcuni anni di sofferenza, Castelvetrano ritornerà nella massima serie regionale. Viene totalmente dimenticato il fallimento avvenuto alcuni anni prima.

    L’ultimo torneo di serie D vede la compagine rossonera affrontare una stagione tribolata ed impegnativa. La vittoria sorprendente del torneo precedente, mette la società nelle condizioni d’affrontare un anno di sacrifici economici. Il campionato verrà vinto da un fortissimo Modica, con un punto di vantaggio sul Sapri.

    Alcune partite chiave in zona salvezza verranno steccate e non riusciremo nell’ardua impresa della salvezza matematica senza passare dai play out.

    Uno dei protagonisti della cavalcata dell’anno precedente, cioè mister Chico, non riuscirà a ripetersi e verrà esonerato ad una giornata dal termine della regular season. Il duo Lombardo P. – De Maria proverà nell’arduo tentativo di una salvezza complicata.

    La sfida – spareggio è contro l’Adrano, classificatosi con una posizione migliore rispetto alla nostra. La possibilità di giocar la gara di ritorno in casa, influirà tantissimo a favore dei catanesi. Al Paolo Marino vinceremo 1-0 con rete su rigore di Termine e sfiorando il raddoppio in un paio di situazioni (una rete annullata ingiustamente). Il ritorno sarà una gara al cardiopalma. Perderemo per 4-3, con la quarta rete subita al minuto 85 su rigore ed una retrocessione ingiusta al torneo di Eccellenza.

    Una serie di partite interne non vinte e l’ostilità incontrata in quel di Adrano, non permetteranno di rimanere in serie D.

    Dopo l’amara ed ultima retrocessione dalla serie D, un paio di tornei di Eccellenza contraddistinguono la società rossonera. Il secondo di questi, rappresenta un cammino intenso e pieno di ostacoli. Siamo impelagati in zona retrocessione ed il livello del torneo è abbastanza alto, con alcune società blasonate in piena crisi societaria.

    Retrocede la Sancataldese e noi, insieme al Trapani disputeremo i play out. L’ avversario di turno è il Pro Favara, giunto un gradino sotto la compagine rossonera e lo spareggio, verrà disputato al Gaeta di Enna. Le dimissioni di mister Carollo al termine della stagione, lascia increduli la società . Si corre ai ripari,richiamando il mister di mille battaglie Guido De Maria.

    Si disputerà una gara al cardiopalma, con i favaresi passati in vantaggio con Cambiano e il sempreverde Cicciarella (a 40 anni suonati) a ristabilire le sorti della gara. Quest’ultimo, verrà impiegato in parecchi ruoli durante l’incontro. Partirà da difensore, proseguendo in attacco e poi chiudendo a centrocampo. 

    Al termine dell’incontro, il presidente Arnone (Pro Favara) tuonerà contro la lega e le presunte combine in loco al torneo. Successivamente, i favaresi avranno ragione di ciò e verranno ripescati per la tentata  "truffa” del Raffadali nei confronti di un tesserato del Terrasini, con automatica retrocessione in Promozione degli agrigentini. 

    Dopo un ottavo posto in Eccellenza, l’anno 2008-09 verrà ricordato tra i più complicati della storia recente rossonera. Una stagione tribolata ed infastidita da notevoli vicissitudini. Una squadra con diversi problemi tecnici ma un cuore oltre ogni ostacolo. La penalità inflitta al Campobello di Mazara di 2 punti gioverà ai rossoneri, chiudendo con 30 punti il suo cammino. L’avversario di turno è il forte Ribera, classificatosi all’undicesimo posto con ben 40 punti.

    Al Salaci di Cammarata è in programma un match complicato sulla carta ed invece, i ragazzi  di mister Foscari (chiamato a tre turni dal termine del torneo) compiono un’impresa storica. Il Ribera puntava ai play off e ,causa una sconfitta in quel di Bagheria, perderà il treno degli spareggi per la promozione e verrà rintuzzata nelle paludi infernali.

    Battendo i riberesi per 1-0 con rete del capitano Termine, la Folgore riesce a salvare una stagione negativa e regalare un sorriso ai tifosi presenti allo stadio. 

    Un altro paio di tornei di Eccellenza e si giunge all’infausto torneo del 2011-2012. La compagine rossonera inizia il campionato sotto la guida di Pino La Bianca che verrà esonerato dopo alcune giornate. Da quel momento, una lunga agonia ed una serie interminabile di risultati negativi.

    Tolti il Terrasini ed il Palermolympia, giungiamo terz’ultimi e disputiamo un amaro spareggio a San Giovanni Gemini perso per 2-0, sotto la gestione Gerardi. La gara disputata in terra agrigentina, vedrà prevalere meritatamente gli undici dell’ex mister Chico (col dente avvelenato) e condanna i rossoneri ad un anno fallimentare e privo di emozioni.

    Una compagine costruita male e priva di criterio, con diverse pedine di passaggio ed un’identità indefinita. Grazie alla domandina formulata per un eventuale ripescaggio, i rossoneri riusciranno a salvare una stagione pessima e deludente. 

    Gli ultimi tornei di Eccellenza avevano regalato delle stagioni particolarmente intense, spesso rivolte verso il basso e con notevoli ed impervie salite da percorrere. Sin quando, la retrocessione dell’anno 2013-14 sancisce la fine di un calvario. Si ritorna in campo con una nuova gestione societaria ed ambizioni importanti.

    L’annata 2014-15 si presenta come possibile riscatto. La squadra è affidata ad un maestro del torneo, tal Mimmo Bellomo. La squadra veleggia nelle primissime posizioni, contendendo al forte Raffadali la palma di regina del torneo. Nonostante una sonora scoppola inflitta agli agrigentini per 5-1, la società esonera Bellomo ed affida la guida tecnica al saccense Gerardi.

    Il giocattolo sembra aver smarrito la sua funzione ed il secondo posto certifica lo spareggio finale contro il Cus Palermo (girone B). Lo stesso verrà disputato al Provinciale di Trapani, sotto un caldo afoso e cocente. Prevarranno i palermitani per 1-0. Una prova incolore, insoddisfacente e priva di grandi spunti.

    Il bomber Pavone sottotono ed alcune scelte discutibili (Pizzitola in panca), saranno oggetto di critiche tra i tifosi. Grazie ai meriti sportivi e storici, i rossoneri verranno ugualmente promossi in Eccellenza. 

    Una stagione impensabile ed allo stesso tempo, pazzesca. La Folgore rossonera regala una gioia incontenibile ai suoi tifosi. La compagine guidata da Nicola Terranova, nella stagione 2016-17 sfodera prestazioni di gran risvolto tecnico e brilla parecchio in un torneo difficile e pieno zeppo di buone squadre.

    Dietro alla vincente del torneo Paceco ed al Troina finalista di coppa regionale ed anch’esso ammesso al torneo di serie D, si aprono degli scenari impensabili alla vigilia. La lotteria dei play off è molto intensa e lunga, dovendo affrontare in ordine cronologico, la Riviera Marmi e l’Alcamo. La semifinale nazionale verrà prevalere i rossoneri contro la Cittanovese (compagine calabra) ed in finale, gli amici dell’Audax Cervinara.

    Al Marino, una vittoria meritata ed ampia, rovinata sol dalla rete campana nel finale. Il risultato sarà di 3-1, con tanti buoni auspici in vista della gara successiva. Il ritorno si prospetta difficile e caparbio. La rete di Comegna suggella una prestazione di cuore, fatica e notevole stanchezza. La Folgore riassapora una serie D inaspettata ed incredula.

    Purtroppo, il sogno verrà cancellato dalle vicissitudini estive e si passerà dritti al secondo fallimento della sua storia lunga ed intensa. 

    L’amore verso i colori sociali rossoneri implicano una conoscenza approfondita, condita da gioie e delusioni inaccettabili. Passando all’interno delle stagioni disputate, una serie di notevoli imprese hanno caratterizzato e scaldato i cuori dei tifosi. Si disputano le stagioni, i presidenti si succedono, gli allenatori si alternano e svariati calciatori entrano nel mondo rossonero. Rimarrà intatta la passione verso un club storico, di grande ammirazione ed in grado di raggiungere l’apoteosi di questo sport. 

    In bocca al lupo per il torneo attuale!

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    Effeviauto 6 gennaio 2025