Juvenes 2-0 Folgore, ad un passo dalla gloria tra ricordi e aneddoti indimenticati nei cuori rossoneri
di: Salvatore Di Chiara - del 2021-09-03
Una gara rappresenta spesso il canto del cigno, specie se, nella sua notevole e personale importanza provoca uno scenario apocalittico e ricco di suspence, emozione e grande attesa. Un torneo combattuto può riuscire, in alcuni frangenti, a scrollarti di dosso l'avversario principale e poi, permetterti di giocare l'accesso nella categoria superiore all'ultima giornata.
Una settimana di attesa, vagando accidentalmente tra sogni, realtà o la nuda crudeltà di una possibile delusione non pensata.
Il torneo di Promozione targato 1981-82 fu ed evidenziò una concatenazione perfetta di immagini lunghe 29 giornate, nella quale, due compagini ( aggiungerei anche il Design Bagheria), si rivelarono le regine incontrastate di quel campionato e giunsero ad una sorta di spareggio da disputare in casa della Juvenes Enna.
Le due squadre si affrontarono nel bel mezzo di una grande attesa, in una domenica di maggio e con le fatiche di un percorso complicato, difficile ed impervio in alcuni momenti topici dello stesso.
Da un lato, i rossoneri allenati da Bevilacqua che, nel turno precedente avevano sconfitto al "Marino" il Ravanusa ( squadra ostica ed imprevedibile) con una rete di Vegna al minuto 70 e davanti a 2500 tifosi ( altri tempi!).
Durante il rituale post-gara e l'intervista al tecnico rossonero, giungeva il risultato meno sperato, cioè la rimonta ennese contro l'Empedoclina grazie al bomber De Maria. Quest'ultimo realizzerà ben 19 reti in campionato, consacrandosi vice- capocannoniere dietro a Balsamo ( Castelbuono) con 20 reti.
Le contendenti si presentarono con un curriculum di tutto rispetto e forti di un torneo vissuto "quasi a braccetto", ove entrambe cercarono durante l'annata di prendere il largo, non riuscendoci. Sia i rossoneri che, gli uomini di mister Carnevale, non persero mai una gara interna ed al cospetto dell'unica sconfitta patita a Monreale dai folgorini ( punti persi clamorosamente), la Juvenes era rimasta a secco di punti contro noi ( 3-1 al Marino) ed a Ravanusa ( 2-1 per gli agrigentini), presentandosi entrambe al vertice con 45 punti.
Agli ennesi era stata scippata la promozione l'anno precedente per illeciti sportivi e rappresentava l'occasione ghiotta per dimenticare le vicissitudini passate. Dal canto suo, la Folgore aveva l'occasione per ritornare nel massimo torneo dilettantistico, lasciandosi alle spalle diversi tornei di Promozione nei quali avevano ottenuto risultati deludenti e, cancellare totalmente la squalifica del campo ricevuta in un contesto tutto da decifrare.
Una sfida particolare, tra il miglior attacco del torneo ( quello della Juvenes con 59 reti) e la miglior difesa ( quella folgorina con 9 reti subite). Una scenografia unica, di cui poter raccontare passo dopo passo i fatti accaduti ed evitando il malcontento generale od in parte, possiamo avvalerci di testi scritti, considerazioni dei tifosi o cronache del periodo, cercando di non oltrepassare il muro delle falsità.
Il sottoscritto, nella mancata presenza allo stadio Gaeta, ha cercato di intrufolarsi nei ricordi dei presenti, cogliendo l'essenza delle loro esternazioni, utilizzando il "condizionale" per evitare un susseguirsi di inutili e sterili polemiche.
Esortati dal presidente Genna che, chiamò in massa i tifosi della Folgore nel post-gara della penultima giornata affinché partecipassero in elevato numero alla partita più importante degli ultimi annui della storia rossonera, non venne tradito e la presenza fu massiccia.
Vennero utilizzati diversi mezzi di trasporto pur di raggiungere lo stadio, tra mangiate, barbecue una volta giunti ad Enna e grandi attese, il clima respirato allo stadio sembrerebbe non avesse creato i presupposti per i fatti accaduti nel pre-gara.
Da un lato, gli avversari premettero ( leggenda metropolitana?) affinché non si presentasse allo stadio il giocatore rossonero Giovanni Messana, reo d'aver ottemperato ad un atteggiamento ostile nella gara d'andata. Nella sua assenza, il parapiglia creato con la famosa aggressione al bomber folgorino Aldo Tilotta ed immortalato nelle foto dello storico Napoli, presente anch'esso in quella giornata sfortunata.
Alcuni dissero che, fosse il giocatore più temuto dagli avversari e preso di mira, creando i presupposti per vivere un ambiente caldo ed intimidatorio sin dalle prime battute, con l'intervento da parte di alcuni tifosi che cercarono di sostenere il calciatore folgorino.
Alcune fonti citarono di un comportamento rabbioso dei castelvetranesi, avendo strappato le "stoffe bianconere" attorno allo stadio e quindi, visibili nel settore ospite e scaturendo una reazione avversa da parte di alcuni dirigenti della Juvenes. Poi, senza margine veritiero, si crebbe alla tesi della vendita di quella gara da parte di alcuni calciatori rossoneri.
Una serie di minuziose testimonianze, talmente particolari da renderle credibili o meno pur non avendole vissute. Molti sostenitori rimasero delusi da quella giornata, conclusasi con una sconfitta giusta sul campo per 2-0 ( reti di Daniello ed il citato bomber De Maria) nella ripresa, chiudendo definitivamente i giochi e realizzando la vittoria dei bianconeri degli ex Ruccione ( castelvetranese doc) ed il portiere Oroni, anch'esso passato tra le file rossonere.
Una gara macchiata da alcuni spiacevoli episodi e forse, apportando parecchio nervosismo nelle fila degli ospiti. Per alcuni " nostri" tesserati, quella gara rappresentò il punto più in basso del dilettantismo, per il trattamento ricevuto e diede la spinta necessaria per stravincere il torneo successivo.
Raccontare gli stati d'animo è ardua impresa, poiché dovremmo soffermarci sui sacrifici delle parti chiamate in causa, creando i presupposti per il raggiungimento di un sogno. La realtà rossonera avvertì sin da subito gli ostacoli possibilisti e Bevilacqua, rimproverando lo scetticismo degli esigenti tifosi rossoneri durante l'anno, affermò con classe cristallina gli scenari possibili che avrebbero incontrato nell'ultima gara.
Una formazione composta dai vari Nastasi, Moceri, Lamia, Benigno, Armata, Calandrino, Maniscalco, Marzullo, Mamone, Vegna, Caradonna, Messana, Tilotta e via discorrendo in grado di uscire indenne da alcune trasferte quasi impossibili ( Ravanusa, Bagheria, Terminin Imerese, Niscemi ecc.ecc.) e forse, inconsci dei punti persi in quel di Monreale e qualche pareggio di troppo ( 11 in tutto), rappresentarono uno dei veri motivi del mancato ritorno nel torneo Interregionale.
A distanza di 39 anni, si potrebbero aprire nuove tematiche critiche, improntate alla ricerca di uno o più colpevoli di quella giornata, sminuendo un cammino di veri uomini e magari, dimenticandosi delle gesta regalate nei campi polverosi siciliani. Un periodo differente rispetto a quello attuale, composto da una visione concentrata verso alcuni aspetti dimenticati, figli di un antagonismo forte, deciso e proiettato al raggiungimento di un obiettivo.
Nell'augurio speciale rivolto alla presente società per un ritorno nelle massime categorie dilettantistiche, formando una base solida e coesa nel rispetto delle tradizioni e storia rossonera, cerchiamo di rivivere con enfasi e partecipazione il passato rossonero.
I tifosi hanno bisogno della scia folgorina, impegnata alla ricerca di un obiettivo concreto e non, come nelle precedenti stagioni vissute nella totale assenza di alcune componenti.
Ringrazio espressamente lo storico Napoli, per la virtù fotografica donata e presente in quella concitata domenica pallonara.
La redazione di Castelvetranonews.it è vicina alle sorti quotidiane della compagine castelvetranese, cercando di raccontare ogni singolo aspetto della squadra nelle sue minuziose affermazioni.