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Il sequestro lampo del possidente Calcara a CVetrano a fine anno ‘40. Il suo ritorno a casa tra clamore e stupore

di: Salvatore Di Chiara - del 2021-05-25

Immagine articolo: Il sequestro lampo del possidente Calcara a CVetrano a fine anno ‘40. Il suo ritorno a casa tra clamore e stupore

I passaggi storici della nostra città son stati caratterizzati da periodi abbastanza critici, alternando cambiamenti proficui e razionali rispetto ad altri molto deludenti. Il post guerra mondiale, ha evidenziato una scia incontrastata di situazioni deplorevoli e negativi, sfociando spesso in episodi sanguinosi e martoriati dalla continua ricerca di una via d'uscita dalla condizione di miseria in cui riversava la città di Castelvetrano.

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  • La fine degli anni '40 fu invasa da una serie incessante di rapine, sequestri, ricatti e sparatorie. Uno dei casi di maggior sconcerto nella dinamica e dai risvolti misteriosi e mai totalmente ed effettivamente resi pubblici, è rappresentato dal sequestro del possidente Calcara.

    Nell'estate ( luglio) del 1948, una città in piena crisi economica e relegata in un passaggio storico fatiscente e prevalentemente in dissesto socio-culturale, fu scossa dall'imminente e repentina notizia del sequestro di tal possidente.

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  • Avvenuto in pieno giorno, alle porte del paese e di fronte ad una folla impaurita ed intimorita, il Calcara appena giunto nel vicino terreno agricolo di sua proprietà, venne fatto salire sopra un carretto e "scortato" da quattro malviventi armati. In quell'istante, venne scippato della sua libertà.

    Nelle precipitazioni del momento, il carretto prese una stradella (trazzera) in mezzo alle campagne, non riuscendo a proseguire nella sua folle corsa lontana dal centro abitato e durante l'allontanamento, molti cittadini s'accorsero del goffo episodio appena accaduto.

    Nell'incertezza posta in essere, il mezzadro venne fatto salire sopra l'animale ed i sequestratori continuarono il loro tragitto a piedi, cercando di velocizzare i tempi ed evitare che la polizia intervenisse. Nella sua dinamica abbastanza inconcludente e piena zeppa di errori, la polizia iniziò ad approfondire con attenzione, nonostante gli elementi scarni a disposizione e un sequestro avvenuto con molte difficoltà.

    Improvvisamente, alcune sere dopo l'accaduto, il Calcara si presentò all'interno del centro abitato con mera serenità, alludendo ad uno scherzo tra amici e terminato con abbracci e sorrisi.

    Quale fu realmente la verità ed i motivi che portarono la polizia ad evidenziare dei contenuti totalmente differenti rispetto a quelli espressi dal Calcara? In primis, il danno causato al figlio dello stesso, bruciando parecchi covoni di spighe ed arrecando un danno pari a 250 quintali di grano.

    Poi, correvano con celerità effettiva, le voci per cui fossero stati pagati ben undici milioni delle vecchie lire come forma di riscatto. Tali voci, ebbero conferme successivamente, dimostrando il forte timore della famiglia per futuri coinvolgimenti malavitosi.

    Il popolo castelvetranese, rassegnato e sconcertato allo stesso tempo, rifiutava l'idea del  cambiamento, ripudiando l'assenza delle istituzioni ed invocando gli ideali e lo stile Mori. Quest'ultimo, seppur fossero passati vent’anni circa, era riuscito a spodestare dal territorio castelvetranese e limitrofi, la delinquenza e distrutto ogni forma cieca e rabbiosa di procurare danni alla popolazione.

    Purtroppo, si aprirono scenari inconcludenti per la comunità castelvetranese, alludendo all'impossibilità di poter fornire un viatico migliore di quello attuale e dover convivere con l'inadeguatezza e l'impossibilità di uscirne fuori con chiarezza.

    Il sequestro Calcara fu uno dei primi casi in cui, nello struggente atto disprezzante, vide svanire il piano di liberazione sociale ed iniziarono una serie brutale di episodi tristi (la banda del filo), il sequestro Palminteri ed altre vicende oscure, rovinando l'immagine buia e triste della nostra città. 

    Castelvetrano ha attraversato spiacevoli periodi in cui, nella sua incapacità strutturale ha provato leggermente ad invertire la rotta sociale. Spesso, costernata dagli ostacoli imminenti, è riuscita con grande lungimiranza ad attraversare il binario imperfetto e provare a mostrare una lucidità fuori dal comune. Il passato rappresenta una base di studio per non cadere nello stesso errore di mancata crescita del tessuto sociale, creando i presupposti per una ferrea collaborazione collettiva.

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