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Alla "scoperta" delle albicocche. Ecco perchè fanno bene al nostro corpo

di: Graziella Palermo - del 2021-06-18

Immagine articolo: Alla "scoperta" delle albicocche. Ecco perchè fanno bene al nostro corpo

Oggi nel nostro "Angolo della salute alimentare" parliamo di un frutto golosissimo: le albicocche.

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  • Frutto (detto drupo) estivo per eccellenza, l’albicocca nasce dall’albero dell’albicocco, Prunus Armeniaca, famiglia delle Rosacee, genere Prunus. È quindi imparentato con altri frutti simbolo dell’estate come pesche e ciliegie, e la pianta condivide con gli alberi dello stesso genere alcune caratteristiche tipiche, come la delicatezza dei colori e l’abbondanza dei fiori, che ricoprono i rami in primavera prima ancora delle foglie.

    L’albicocco è originario dell’Asia e dovrebbe avere almeno quattromila anni di storia; a diffonderlo nell’area mediterranea sono stati prima i Romani e poi gli arabi. La pianta è piuttosto resistente anche ai climi freddi, ma poiché fiorisce presto viene coltivata in zone temperate per evitare che il freddo rovini i frutti.

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  • A seconda delle varietà, le albicocche si raccolgono tra fine maggio, come la Pindos, e agosto. La maggior parte delle cultivar dà frutti verso giugno e luglio, come l’Amabile Vecchioni e la Valleggina, tipica della Liguria; dalla varietà Luizet, coltivata in Svizzera, si ricava un noto distillato del Canton Vallese.

    L’albicocca, di forma tendenzialmente ovale, ha un diametro variabile tra circa quattro e circa sei centimetri; presenta una buccia vellutata, di colore dorato che in alcune varietà tende al rosso, e ha un seme singolo. È un frutto ricco di minerali e vitamine A e C; l’apporto calorico è basso. 

    Le albicocche in cucina Succhi di frutta, marmellate, gelatine; frutti freschi ed essiccati; sciroppati e congelati. In macedonia, nei biscotti, nelle crostate, nella torta Sacher, nei liquori, come lo svizzero Abricotine.

    A colazione, come frullato, a pranzo, insieme alla carne, a fine pasto, come sorbetto. Per chi ama le albicocche, non c’è rischio di annoiarsi; inoltre, grazie ai vari trattamenti a cui sono sottoposte, possono essere consumate, sebbene non fresche, per tutto l’anno.

    I prodotti industriali a base di albicocca sono reperibili in ogni supermercato e spaziano, come detto, dai succhi di frutta alla marmellata, ai frutti sciroppati o disidratati. Se si è in estate, e quindi si ha la possibilità di comprare la frutta fresca, è bene scegliere albicocche già mature, che possono essere conservate in frigorifero ma vanno smaltite entro pochi giorni.

    La buccia è edibile ma va lavata con attenzione; il seme va eliminato. La particolare dolcezza di questo frutto ne fa un dessert perfetto, soprattutto considerando che, nonostante il sapore, l’albicocca non contiene un’eccessiva quantità di zuccheri e l’apporto calorico è contenuto.

    Per chi è amante degli accostamenti particolari come carne e frutta, l’albicocca può accompagnare carni bianche; del resto questo frutto è tra quelli utilizzati per realizzare la mostarda di Cremona. Per chi preferisce accostamenti più classici, l’albicocca è un ingrediente ideale per torte, crostate e dolci di ogni tipo, che sia fresca, in marmellata, sciroppata o in gelatina; si sposa a perfezione con il cioccolato, come nel caso della già menzionata Sacher; ma anche con gli amaretti, i formaggi, lo yogurt e con molti altri ingredienti.

    Fermo restando che anche una semplice albicocca, degustata in purezza, senza aver subito nessun trattamento e senza necessità di essere accompagnata o di accompagnare nulla, è uno dei doni più piacevoli dell’estate. 

    Proprietà salutari L’albicocca è un frutto ricco di vitamine, soprattutto carotenoidi, vitamina A e C. L’alta presenza di minerali come potassio, fosforo, sodio, ferro e calcio ne fa un valido supporto in casi di anemia, spossatezza, convalescenza; soprattutto il potassio aiuta anche nell’attività fisica, durante i mesi estivi.

    L’albicocca può essere blandamente lassativa a causa del sorbitolo; è comunque ricca di acqua e fibre, quindi a priori è un aiuto per la regolarità intestinale. Occorre ricordare che le vitamine A e C hanno, tra le varie proprietà, anche una funzione antiossidante, quindi contrastano l’azione dei radicali liberi e proteggono l’organismo.

    Le albicocche non fresche, quindi cotte e sciroppate, candite, disidratate, trattate in altri modi, ovviamente perdono molti dei loro principi salutari, poiché la cottura danneggia soprattutto la vitamina C; le altre sostanze risulteranno in alcuni casi più concentrate, come per le albicocche disidratate; ma attenzione alla quantità di zuccheri, che ovviamente aumenta con alcuni trattamenti, come per le albicocche sciroppate.

    I semi, come anche quelli delle pesche, contengono tracce di acido cianidrico, qindi sono potenzialmente tossici, per quanto la medicina tradizionale orientale ne riconosca anche dei principi benefici. 

    Valori nutrizionali Un etto di albicocche fresche è composto per circa l’86 per cento d’acqua, e per circa il 6,5 per cento di zuccheri. Le proteine rappresentano lo 0,4 per cento del peso totale, e le fibre l’1,5 per cento; i grassi non superano lo 0,1 per cento.

    Le calorie corrispondenti a un etto di prodotto fresco nella sua parte edibile sono circa 48. Tra i minerali il più presente è il potassio, 320 mg per etto, seguito da calcio, fosforo, sodio e ferro. Le vitamine contenute sono la  A, in particolare abbondanza, e la C. Tra le altre sostanze, tiamina, riboflavina e niacina.

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