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Ferrovia turistica da Castelvetrano a Porto Palo di Menfi. Le perplessità del Direttore della Riserva Fiorentino: “Prima valutare impatti ambientali e vincoli esistenti”

del 2021-10-04

Immagine articolo: Ferrovia turistica da Castelvetrano a Porto Palo di Menfi. Le perplessità del Direttore della Riserva Fiorentino: “Prima valutare impatti ambientali e vincoli esistenti”

Lo scorso Venerdì si è svolta presso il Teatro Selinus a Castelvetrano la seduta di avvio del tavolo tecnico territoriale convocato dal Sindaco Enzo Alfano, in collaborazione con l’Associazione Sicilia in Treno. 

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  • Tra gli argomenti discussi anche il recupero della linea a scartamento ridotto da Castelvetrano a Porto Palo di Menfi per la creazione della ferrovia turistica, secondo quanto disposto dalla legge nazionale 128/2017. Tra i presenti anche il Direttore della RNO Foce del Fiume Belice, Roberto Fiorentino, il quale ha preso la parola non per smorzare l’entusiasmo in merito all’iniziativa ma per chiarire agli astanti quali difficolta si presenterebbero alla presentazione di un progetto di siffatta portata. 

    “La Riserva, istituita nella primavera del 1984, - ha dichiarato Fiorentino-  ricade parzialmente nel Sito Natura 2000 ITA010011, il cui piano di gestione è stato approvato definitivamente nel marzo 2016 con decreto del Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana. Prima della conclusione dell’atto, sin dal 2002, le Amministrazioni o altri Enti o addirittura soggetti portatori di interessi diffusi, avrebbero potuto opporre le dovute osservazioni. Ciò non è avvenuto né per Castelvetrano né per altre Città. Si è verificato quindi che anche il porto di Marinella e tutta la piazza finitima cada nel perimetro del sito.

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  • Dallo spiazzo di fine Pitagora, inizia l’area di tutela, compreso anche il vincolo di Riserva Naturale, che si estende fino alla riva sinistra del torrente Gurra in territorio di Menfi. L’antica strada ferrata, attualmente sepolta dal marciapiede degli Ulivi, riaffiora all’inizio del perimetro della Riserva e l’attraversa per la maggior parte in tutta la sua estensione, oggi in parte ricoperta da vegetazione spontanea, in parte scomparsa, senza che gli Enti preposti abbiano mai, almeno da 20 anni, mostrato alcun interesse a tutela della proprietà.   

    L’opera di ripristino, dopo ben 40 anni di stasi, della strada ferrata ricade, dunque, all’interno di una Riserva Naturale Orientata e all’interno di un Sito Natura. Per tale motivo occorre sottoporre il progetto a procedura di valutazione di incidenza“.   

    “La valutazione d'incidenza - ha poi aggiunto lo Fiorentino - è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi della direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale.

    La valutazione di incidenza, se correttamente realizzata ed interpretata, costituisce lo strumento per garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio. 

    In base all'art. 6 del nuovo DPR 120/2003, nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione.

    Si tratta di un principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. La Valutazione di incidenza seguirà le seguenti fasi:       

    • FASE 1: verifica (screening)     

    • FASE 2: valutazione "appropriata"     

    • FASE 3: analisi di soluzioni alternative     

    • FASE 4: definizione di misure di compensazione

    Durante la fase 1 (screening) sarà analizzata la possibile incidenza del progetto sul sito natura 2000 valutando se tali effetti possono essere oggettivamente considerati irrilevanti. Tale valutazione consta di quattro sottofasi: 

    1. Determinare se il progetto è direttamente connesso o necessario alla gestione del sito;

    2. Descrizione del progetto unitamente ad altri progetti nel sito che possono incidere significativamente sul sito natura 2000;

    3. Identificare la potenziale incidenza sul sito Natura 2000;

    4. Valutazione della significatività di eventuali effetti sul sito natura 2000. Il progetto in esame è dunque direttamente connesso con la gestione del sito. 

    La sottofase 4) di valutazione della significatività è sicuramente la fase più delicata da affrontare e che nel caso specifico è stata affrontata attraverso l’individuazione di “indicatori” quali ad esempio: 

    • perdita di aree di habitat 

    • perturbazione

    • cambiamenti negli elementi principali del sito ( aria, acqua, paesaggio, rumori, emissione nell’atmosfera)

    Dall’analisi di tali indicatori si potrebbe già concludere che è improbabile che per la costruzione dell’opera in oggetto, (la ricostruzione del ponte di ferro ad esempio) non si producano effetti significativi sul sito Natura 2000 e che già dalla fase di screening, il progetto avrebbe una valutazione poco favorevole”.

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