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Tragico incidente nel 2020 in cui morì Nicolò Cirabisi. La Magistratura fa luce. Conducente patteggia 1 anno e 4 mesi

del 2022-12-15

Immagine articolo: Tragico incidente nel 2020 in cui morì Nicolò Cirabisi. La Magistratura fa luce. Conducente patteggia 1 anno e 4 mesi

Era il 12 Novembre 2020 quando sulla strada S.S. 115 a scorrimento veloce tra Castelvetrano e Menfi, all’altezza dello svincolo di Partanna, perdeva la vita a causa di un sinistro stradale avvenuto intorno alle 12.30, Nicolò Cirabisi, 37 anni, padre di due bambini, di Castelvetrano. Lo scontro avvenne tra la Twingo di Nicolò Cirabisi che procedeva in direzione Castelvetrano e un camion che trasportava un cingolato il quale viaggiava in direzione Sciacca. 
 
Il giovane che ha perso la vita era passeggero a bordo dell’auto e, a seguito dell’impatto, il suo corpo fu sbalzato fuori dall’abitacolo finendo in una scarpata.
Entrambi stavano tornando da Menfi dove si erano recati per motivi di lavoro e tutti e due erano impegnati nel settore della panificazione.
Ferite furono riportate anche dal suo collega, allora 33enne, P. V., alla guida dell’auto, che subì l’asportazione della milza. A seguito dell’incidente i familiari di Nicolò si sono rivolti alla Magistratura per fare luce sulla tragica vicenda.
 
P.V., castelvetranese, ha patteggiato 1 anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa, dopo dovrà anche provvedere al pagamento delle spese legali alle parti civili e gli è stata sospesa la patente di guida per 2 anni. Come evidenziato nella perizia dell’ing. Angelo Gentile, consulente tecnico incaricato dal Pm, la dott.ssa Giuliana Rana, “la collisione si concretizzava tra la parte anteriore sinistra dell’autocarro e la fiancata anteriore sinistra della Twingo. Il probabile punto d’urto è stato individuato all’interno della corsia di marcia dell’autocarro, a circa 90/110 cm dalla linea di mezzeria”.
 
“Dagli atti penali risulta che il sig. P.V. abbia, in un primo momento, detto di essere trasportato e seduto sul sedile anteriore destro e che alla guida della Twingo si trovasse il povero Nicolòevidenzia Diego Ferraro, responsabile della sede Giesse di Canicattìin seguito, invece, con la richiesta di patteggiamento ha, in sostanza, smentito sé stesso e quanto aveva provato a sostenere inizialmente”.

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  • Le sorelle di Nicolò, Antonina ed Elisabetta, non si danno pace per la perdita prematura del fratello: “Siamo sconcertate dal comportamento di P.V.. Non solo ci ha portato via nostro fratello ma, pur essendo alla guida, ha tentato di negarlo per non assumersi le sue responsabilità. E siamo molto deluse anche dalla pena irrisoria che la giustizia italiana ha stabilito. Non si può essere puniti così lievemente dopo aver ucciso una persona”.
     
    I familiari di Nicolò Cirabisi si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali mortali. I familiari di Nicolò, tramite i legali fiduciari di Giesse, hanno intrapreso una causa civile per ottenere il giusto risarcimento per i danni e le enormi sofferenze che stanno patendo da quel maledetto giorno di Novembre 2020.

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    Effeviauto 6 gennaio 2025