Messina Denaro, "parla" ai magistrati di indagini di mafia del trapanese
del 2023-07-10
Matteo Messina Denaro è stato interrogato per più di tre ore dai magistrati della Dda di Palermo all'interno del carcere de L'Aquila dove l'ex superlatitante è rinchiuso dal 16 gennaio scorso.
Secondo quanto trapela dalle agenzie di stampa nazionali, Messina Denaro ha risposto alle domande del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dei sostituti Pierangelo Padova e Gianluca De Leo.
L'ex superlatitante è stato assistito dalla nipote, l'avvocato Lorenza Guttadauro, figlia della sorella di Matteo, Rosalia, attualmente in detenzione.
L'interrogatorio non riguardarebbe un solo filone giudiziario, ma diverse indagini di mafia che negli ultimi anni hanno riguardato il sodalizio criminale trapanese. Il ruolo di Messina Denaro come capo della provincia di Trapani è ben chiaro, durante la sua latitanza diverse sono state le operazioni che hanno colpito i sodali del boss ex latitante.
Dopo il suo arresto, i ritrovamenti scoperti nei covi, in modo particolare nella sua ultima dimora di vicolo San Vito, hanno delineato gli ultimi anni di vita del boss. La sua permanenza a Campobello risalirebbe a molti anni fa. Dal presunto rapporto con la maestra Laura Bonafede, che si trova rinchiusa adesso nel carcere di Lecce, addirittura la presenza costante di Matteo a Campobello di Mazara è datata 1997.
Altri "reperti" confermano che dal 2007 in poi l'ex "primula rossa" della mafia trapanese ha sempre aleggiato come un fantasma a due passi da casa. Per questa ragione la strategia della procura è quella di partire proprio dalle indagini di mafia che hanno colpito il sodalizio capeggiato dall'ex superlatitante negli ultimi decenni.