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I Cortili di Castelvetrano al centro di un'interessante incontro. Presentata la ristampa del compianto Antonino Ferracane

di: Comunicato Stampa - del 2024-05-03

Immagine articolo: I Cortili di Castelvetrano al centro di un'interessante incontro. Presentata la ristampa del compianto Antonino Ferracane

Si è tenuto giorno 29 scorso presso la sede dell’Associazione UNITRE, sita in Via Saporito 16, un incontro per la presentazione della ristampa, nella versione originale, della pubblicazione di Antonino Ferracane sui “Cortili di Castelvetrano”.

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  • L’incontro, dopo la presentazione del Presidente Prof. Giuseppe Ancona e l’introduzione dell’ing. Giuseppe Taddeo, che ha ricordato l’autore, è stato incentrato sulla dotta relazione del Prof. Francesco Saverio Calcara, che, confermando le sue indubbie doti di sapiente storico e profondo conoscitore del nostro territorio, ha illustrato le origini dei nostri cortili non solo islamiche ma anche bizantine e poi normanne, soffermandosi in particolare, sul cortile Fanti, una volta chiamato “Vicolo della Cittadella” in quanto si tratta di una vera “Cittadella”, estesa circa 13.000 mq., illustrandone le vere ragioni della sua origine, e su tanti altri cortili e vicoli di cui Castelvetrano era piena (se ne contavano circa 160).

    Qualsiasi spazio scoperto tra più fabbricati, comunicante o no con la pubblica via, viene chiamato “cortile”, “curtigghiu” in dialetto castelvetranese. Grazie allo studio di alcune mappe catastali risalenti agli ultimi anni dell’800, sono astati individuati i tracciati, l’ubicazione e la intitolazione dei cortili e dei vicoli più antichi esistenti in città.

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  • Già la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo espose alla biennale di Venezia qualche
    anno fa un testo intitolato “Vicoli e cortili - tradizione islamica e urbanistica popolare in Sicilia”, un lavoro attento ed accurato che dimostra come e quanto l’incidenza della fase islamica è ancora ben presente e documentabile in parecchie zone della Sicilia, ed anche nella nostra Castelvetrano, come bene illustra il Ferracane.

    L’autore, a suo tempo impiegato del Comune di Castelvetrano, era un bravo disegnatore tecnico,
    di quelli che una volta usavano la penna ad inchiostro di china, mezzo indispensabile per gli
    studenti che allora affrontavano gli studi d’architetto e di ingegnere (oggi scomparsa e sostituita dai sistemi grafici computerizzati).

    Come è facile costatare il classico cortile castelvetranese fa parte di un’architettura di chiara
    matrice islamica; una volta il loro numero era considerevole. Oggi il modo di vivere delle nostre
    famiglie è ormai del tutto cambiato e non più impostato sullo stare assieme nei cortili, ma piuttosto asservito alle moderne esigenze dettate dai computer, internet e da automezzi sempre più ingombranti, che hanno portato a distruggere nella quasi totalità gli accessi segnati da arcate a tutto sesto, ribassato ed in alcuni casi anche a sesto acuto, per far posto ad una moderna architettura lineare.  

    In particolare si è soffermato sul cortile Fanti, una volta chiamato “vicolo della Cittadella” in quanto si tratta di una vera cittadella, estesa circa 13.000 mq, illustrando le vere ragioni della suo origine.

    L’incontro ha suscitato vivo interesse nei numerosi intervenuti ed è stato poi seguito da un
    rinfresco offerto dall’Associazione.

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