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Cene e regali a “Mustang” da Messina Denaro. I particolari dell’operazione di oggi

di: Redazione - (fonte: Ansa.it) - del 2024-02-13

Immagine articolo: Cene e regali a “Mustang” da Messina Denaro. I particolari dell’operazione di oggi

I fratelli Luppino nelle ore successive all'arresto di Matteo Messina Denaro, catturato in compagnia del padre di Antonino e Vincenzo, sono stati raggiunti da un'avviso di garanzia, dichiarando sempre la loro estraneità a fatti riguardanti la latitanza del boss. "Non lo conosciamo, non sappiamo nulla" avrebbero più volte dichiarato ai tanti giornalisti che in quelle ore successive al 16 gennaio 2023 avevano "invaso" la cittadina di Campobello di Mazara. 

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  • Le indagini degli inquirenti però sono andate avanti scandagliando tutto il materiale trovato e riconducibile a Matteo Messina Denaro. "U Mustusu" soprannome con il quale viene chiamato in paese Antonino Luppino è presente nelle carte trovate al boss. Così come lo aveva memorizzato Martina Gentile. 

    Messina Denaro però nelle sue note spese lo trasformò in "Mustang". E proprio "Mustang" era presente nel libro spese di Matteo, regalo, pranzi e cene. Dalle indagini, come riporta l'Ansa, "i Luppino, secondo l'accusa avrebbero fornito a Messina Denaro "un aiuto prezioso" per muoversi e spostarsi nel territorio in cui il boss negli ultimi periodi ha vissuto. I due fratelli, dal 2018 al 2022, hanno abitato a pochi metri dall'ultimo covo del padrino a Campobello di Mazara, condividendo col padre informazioni cruciali per la gestione della latitanza del capomafia.

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  • Ad Antonino Luppino era stato comunicato il numero di uno dei cellulari usati dal boss, Vincenzo Luppino sarebbe andato alla clinica La Maddalena, dove il ricercato era in cura per un cancro, quando questi venne operato, per provvedere ai suoi bisogni. E ancora Antonino Luppino, insieme al padre, avrebbe scortato Messina Denaro, dopo le dimissioni dalla casa di cura, l'11 maggio, fino a Campobello e insieme al fratello si sarebbe occupato delle riparazioni della auto, una Giulietta, con la quale il capomafia si spostava.

    I tre Luppino, poi, avrebbero seguito i lavori di ristrutturazione del covo del latitante e il trasloco dei mobili del boss all'ultimo nascondiglio. Vincenzo avrebbe custodito la vecchia cucina che Messina Denaro aveva deciso di non portare nell'abitazione in cui si era trasferito. Infine Vincenzo avrebbe prestato al padre il proprio furgone perché scortasse il latitante mentre attraversava in auto Castelvetrano per passare davanti alle abitazioni dei suoi familiari".

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