• A3 dottor Gianni catalanotto
  • A3 Conad
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • A3bis Farmacia Rotolo
  • Pavia Car r2 omaggio fino al 31 dicembre

Celebrazione Gentile, un nostro lettore: "Il suo pensiero filosofico e la sua idea di scuola oltre la politica dell'epoca"

di: Redazione - del 2025-02-11

Immagine articolo: Celebrazione Gentile, un nostro lettore: "Il suo pensiero filosofico e la sua idea di scuola oltre la politica dell'epoca"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta alla redazione da parte del sig. Francesco Lipari sulla "questione" nata a seguito della decisione dell'Amministrazione di celebrare il 150esimo della nascita del filosofo castelvetranese Giovanni Gentile. Ve ne avevamo parlato già qualche giorno fa, l'ultimo articolo di ieri.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • "A chi oggi si oppone a riconoscere il valore storico e filosofico di Giovanni Gentile, rispondo con alcuni chiarimenti fondamentali. Parlare della riforma Gentile come di una "riforma classista" è una semplificazione ideologica che ignora il contesto storico dell'epoca. Nel 1923, l'intero sistema educativo
    europeo si basava su un principio selettivo e meritocratico, non su quello dell'inclusione moderna.

    La scuola italiana non era affatto riservata ai ricchi: era gratuita e accessibile a chiunque avesse volontà e capacità di studiare. Mio nonno era un semplice sarto, mio padre e le mie zie, frequentarono il liceo classico e si laurearono senza avere soldi. Le mie zie andarono nel dopoguerra, per anni, persino a Caravaggio, in Lombardia a insegnare, dimostrando che il sistema educativo offriva possibilità reali a chi si impegnava. Una delle mie zie, con enorme sacrificio e passione, insegnò per tutta la vita, contribuendo a formare generazioni di studenti in un'epoca in cui la scuola era ancora percepita come un ascensore sociale per chi aveva talento e volontà di apprendere.

  • h7 immobiliare catalanotto
  • Il marito di mia zia, il Preside Giacomo Alonge, grecista e latinista, capace di tradurre latino e greco all’impronta, e sua moglie, quand’ero ragazzo, ogni due per tre mi parlavano di Giovanni Gentile. Potete immaginare con quale sommo piacere per un ragazzino scapestrato di quindici anni. Il padre di mio padre, persona assolutamente pragmatica e molto attiva nel dare un futuro alla propria famiglia, durante il fascismo volle partecipare a un piccolo bando per un lavoro cittadino, ma era necessaria la tessera fascista. Si recò da un gerarca compaesano e gli disse che voleva la tessera fascista. Il gerarca, che lo conosceva da sempre, gli rispose testuali parole: "E tu con questa faccia vuoi la tessera fascista". Mio nonno insistette pesantemente e il gerarca gli intimò: "Se non te ne vai, questa notte te la fai in cella". Mia nonna vide tornare suo marito sconvolto, umiliato da un sistema che non giudicava il merito, ma solo l'appartenenza ideologica. Le mie zie raccontavano sempre questo fatto, e questo dovrebbe far capire cosa posso pensarne io del fascismo.

    Dire che la riforma Gentile ha formato la classe dirigente del dopoguerra non è una forzatura, ma una realtà storica. Intellettuali, politici, scienziati e professionisti di spicco hanno beneficiato di un sistema scolastico che, pur con i suoi limiti, garantiva un'istruzione di alto livello. La legge 170 del 2010, che ha riconosciuto e tutelato i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) come dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, è arrivata solo in tempi recenti, ma non per colpa di Gentile: il mondo è cambiato, e con esso anche la
    scuola.

    Inoltre, chi insiste nel voler dipingere Gentile come "semplice teorico del fascismo" dimentica che fu assassinato dai partigiani, un omicidio che suscitò critiche anche all'interno dello stesso movimento partigiano per la sua efferatezza e per il fatto che colpì un intellettuale piuttosto che un gerarca responsabile di crimini di guerra. Se davvero fosse stato solo un "intellettuale di regime", perché eliminarlo fisicamente? La verità è che l’odio ideologico non si fermò ai criminali, ma colpì anche studiosi e filosofi scomodi. Gentile fu il maggiore intellettuale del fascismo, ma il suo pensiero filosofico e la sua idea di scuola hanno una portata che va ben oltre la contingenza politica dell’epoca.

    Giovanni Gentile:

    - Ha realizzato uno dei contributi più importanti per il sistema scolastico italiano, definendo l'ordinamento scolastico per l'accesso all'università, creando una struttura chiara e rigorosa che ha permesso di formare generazioni di studenti qualificati. La sua riforma stabilì un percorso ben definito tra scuola media, liceo e università, rendendo il liceo classico il principale canale di accesso agli studi superiori. Questo sistema garantiva un livello di preparazione elevato per chi proseguiva negli studi accademici, rafforzando il ruolo delle materie umanistiche e scientifiche nella formazione delle élite intellettuali.
    - Uno dei massimi filosofi italiani del Novecento e principale esponente dell'attualismo.
    - Direttore scientifico dell'Enciclopedia Italiana (Treccani) dal 1925, dando un contributo fondamentale alla cultura italiana.
    - Ministro della Pubblica Istruzione nel governo fascista, autore della riforma scolastica che ha segnato la scuola italiana per decenni.
    - Rettore dell’Università di Roma "La Sapienza".
    - Presidente della Scuola Normale Superiore di Pisa.
    - Fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Germanici.
    - Accademico d'Italia e figura centrale della cultura italiana del primo Novecento.
    - Gentile riformò il sistema scolastico italiano con l’intento di elevare il livello culturale del paese, basandosi su una visione profondamente idealista della conoscenza. Per lui, l’educazione non doveva limitarsi a trasmettere nozioni oggettive, ma doveva plasmare il pensiero degli studenti, formandoli come cittadini consapevoli e attivi nel processo culturale e sociale.

    Esiste un verbo nella lingua italiana che è "contestualizzare", ma certi militanti in maniera dolosa lo escludono incondizionatamente. Contestualizzare risulta fondamentale, riconoscere i meriti senza negare gli errori e, soprattutto, evitare il dogmatismo ideologico che porta solo a una lettura distorta e parziale della realtà".

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter