Scavi per l’elettrodotto, le precisazioni di Terna: “Scavi condotti da archeologi in accordo con la Soprintendenza”
di: Elio Indelicato - del 2025-05-03

Nessuna scoperta archeologica solo una attività d’indagine in un’area prospicente la zona della Pre riserva del Fiume belice a Marinella di Selinunte. Sono stati in moti a chiedersi il perché dell’utilizzo di mezzi meccanici per effettuare degli scavi, portati avanti da Terna Rete Italia spa e affidati alla Sap (società archeologica).

Sui social anche giudizi affrettati frutto della mancata conoscenza di quello che in effetti si stava facendo e cioè del lavori propedeutici alla realizzazione dell’elettrodotto che collegherà la vicina Partanna alla penisola tunisina di Capo Bon per una lunghezza di 220 km, per la maggior parte in cavo sottomarino.
Lavori al vaglio della Sovrintendenza di Trapani e del direttore del Parco Archeologico Felice Crescente. Sui lavori di questo ponte invisibile denominato “Elmed”, che passerà da dove sono in atto studi e scavi arriva la nota di Terna: ”Nella zona Oasi di Marinella di Selinunte, Terna, secondo le indicazioni della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani, sta eseguendo le indagini preventive finalizzate alla verifica dell’interesse archeologico relativa al collegamento elettrico in alta tensione tra Italia e Tunisia.

Le operazioni di scavo vengono effettuate da archeologi con l’ausilio di un escavatore e con il metodo stratigrafico, secondo le modalità proprie dell'archeologia preventiva. Tale metodologia, condivisa con la Soprintendenza, garantisce l’individuazione e la tutela di eventuali reperti. In caso di rinvenimenti le attività proseguiranno con scavo manuale".
Terna continuerà ad aggiornare costantemente la Soprintendenza sul procedere delle operazioni. Il direttore Felice Crescente aggiunge:” Quando si devono realizzare opere di queste dimensioni la Sovrintendenza chiede di fare una attività di archeologia preventiva,in questo caso a carico di Terna e sotto la direzione di nostri archeologi per capire se in quella zona potevano trovarsi reperti, cosa che succede in tutto il mondo.”