• A3 dottor Gianni catalanotto
  • A3 Conad
  • A3bis Farmacia Rotolo
  • Orthotecnica A3bis fino al 5 gennaio 2025
  • Farmacia Rotolo Castelvetrano
  • fattoria Carimi A2 fino al gennaio 25

Iddu, nessuno e centomila, la recensione della giornalista castelvetranese Angela Buscaino autrice della tesi di laurea in giornalismo "Nome in codice Svetonio"

di: Redazione - del 2024-10-31

Immagine articolo: Iddu, nessuno e centomila, la recensione della giornalista castelvetranese Angela Buscaino autrice della tesi di laurea in giornalismo "Nome in codice Svetonio"

“Nome in Codice: Svetonio. Sulle tracce di Matteo Messina Denaro. Storia dell'ex sindaco e 007 Antonio Vaccarino”, è il titolo della tesi di master in giornalismo dell'Università Cattolica di Milano, della giornalista e docente di lettere Angela Buscaino. A distanza di 5 anni da quel lavoro, svolto quando la cattura del latitante castelvetranese sembrava ancora un obiettivo irraggiungibile, la giornalista riflette sul film che da poco ha riacceso i riflettori sulla città: Iddu.

  • Fratelli Clemente Febbraio 2023 a7
  • Iddu, nessuno e centomila

    Prima ancora di vedere il film ho fatto qualcosa che in genere non sono solita fare: guardare il feedback della critica. Due stelline di gradimento e critiche a valanga. Capisco presto il perché. Una narrazione lenta, lentissima quasi una non narrazione in effetti. Non c’è azione, non c’è storia, si tratta più di una descrizione dove vero e verosimile si mischiano, si mescolano, si confondono.

  • h7 immobiliare catalanotto
  • Da una parte Iddu, che legge, gioca ai videogames, e si interroga sul suo destino di solitudine e attesa, dall’altra il politico Catello tanto puntuale nella rappresentazione da avere la stessa identica tonalità di tinta per capelli del personaggio al quale si ispira. Giusto per evitare qualsiasi perplessità e a scanso di equivoci, la pellicola inizia con un chiarimento nero su bianco: “La verità è un punto di partenza, non la destinazione” e tra un riferimento preciso qui e una finzione lì, chi è cresciuto a pane nero riesce a cogliere quanto è storia e quanto è racconto.

    Ma il punto non è questo: una reale biografia sarebbe stata davvero possibile? Cosa sappiamo della sua vita visto che tutto quello che si ipotizzava sulla sua latitanza è stato ampiamente smentito nel momento della sua cattura ed è morto portandosi con sé tutti i segreti che si sperava veder finalmente chiariti? Sappiamo di certo che non ha condotto una vita molto ritirata, a differenza di quanto racconta il film, ma nonostante ciò ha sicuramente dovuto fare a meno della sua identità confondendosi con i personaggi pirandelliani che hanno barattato la loro identità per la libertà.

    Che dire di Catello? Il karma di certo non sembra assisterlo. Sembrerebbe piuttosto, scusando l’espressione un po’ triviale, che: “come si muove si muove, pesta una merda”. Una considerazione però è degna di nota: per mero tornaconto personale o per rivalsa, semplicemente perché costretto, non importa, Catello aveva intenzione di collaborare davvero per la cattura di Matteo Messina Denaro e ciò almeno un dubbio sulle ipotesi dello scambio epistolare ce lo toglie, almeno non si è trattato di un doppio gioco anzi, il doppio gioco è stato condotto da altri e il film su questo è abbastanza chiaro. 

    Esattamente da chi ha inscenato il tentativo di cattura, chi durante il giorno si vestiva di una maschera e dismetteva i panni dell’eroe alla sera per indossare quelli dell’aiutante antagonista. D’altra parte anche questo è ormai storia. “Una parte dello Stato lavorava per catturarlo, l’altra parte per mantenere la sua latitanza”. 

    Angela Buscaino

    Vuoi essere aggiornato in tempo reale sulle notizie dalla Valle del Belìce? Clicca “Mi piace” su Castelvetranonews.it o seguici su Twitter