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La consigliera Rosy Milazzo non attestò falsa dichiarazione, assolta perchè il fatto non sussiste

di: Elio Indelicato - del 2024-05-17

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Assolta dal Tribunale di Marsala perché il fatto non sussiste la consigliera comunale di Castelvetrano Rosy Milazzo mentre per altri tre consiglieri arriva la messa in prova a favore della collettività. 

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  • Il capo d’imputazione che aveva dato l’avvio al procedimento penale riguardava quattro consiglieri comunali, tra cui la stessa Rosy Milazzo, difesa dall’avvocato Massimo Mattozzi (nella foto a dx in copertina) tutti imputati del delitto di cui all’art 76 dpr 445/ 2000 483 cp perché antecedentemente alla data di costituzione del Consiglio comunale di Castelvetrano del 31 maggio del 2019, avevano attestato con autocertificazione l’assenza di cause di incompatibilità, in relazione alla presenza di un debito pregresso per mancato pagamento di tasse in particolare la Tarsu degli anni precedenti, già oggetto di ingiunzione fiscale debitamente, notificata anche se gli importi non erano superiore alle 300 euro per ognuno di essi.

    La contestazione era nata da una indagine della Guardia di Finanza che aveva accertato la falsa dichiarazione. La consigliera Milazzo come detto è stata assolta completamente mentre gli altri tre consiglieri, di cui uno già si era dimesso hanno chiesto attraverso i propri legali la messa in prova, una forma di compensazione al reato commesso, proponendo in cambio una forma di attività lavorativa part -time trattandosi di reati di lieve entità.

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  • In merito alla vicenda è intervenuto il legale, avvocato Vincenzo Basile (nella foto a sx in copertina), di uno dei consiglieri, che dovranno invece la messa in prova: "Come per la vicenda, nata per una mera difformità formale, invero accertata dagli organi della Guardia di Finanza e per certe parti, dove lo stesso ufficio tributi comune di Castelvetrano, aveva una scarna cognizione della situazione reale, trattandosi irregolarità tributaria di trascurabile entità, alla stessa maniera.

    La questione è stata affrontata davanti al giudice che ha avviato, sussistendone tutte le premesse per una soluzione efficace ed estintiva della imputazione ai consiglieri comunali di Castelvetrano, con il recente Istituto applicativo della messa alla prova, consistente nell'impiego delle persone interessate ad un periodo di qualche mese di lavoro volontario svolto in una struttura di Castelvetrano, che ringraziamo per la disponibilità, accolto tra l'altro con entusiasmo da parte degli interessati che intendono invece prolungare la propria attività di volontariato e benefica funzione sociale, confermando anche in questo caso la coerenza di avere lavorato e agito all'interno del consiglio comunale con quello stesso spirito e senso comune del bene della collettività.

    La messa alla prova ferma e congela ogni procedibilità del fatto, e all'esito fruttuoso e felice dello svolgimento dell'attività di volontariato nel periodo assegnato determinerà per automatica applicazione la dichiarazione di estinzione di ogni forma di reato e la chiusura di questa storia, che risulterà soltanto un brutto momento conclusosi felicemente anche per la collettività verso cui i consiglieri oggi rivolgono la propria benefica Opera attraverso il sostegno la collaborativa presenza e il proprio contributo di grande rilievo sociale. La sentenza che poi seguirà sarà quella di non doversi procedere per essersi il reato estinto a seguito di fruttuoso comportamento di volontariato delle persone interessate all'attività di pubblica rilevanza".

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