Revocata ingiustamente la patente, 54enne partannese chiederà risarcimento allo Stato
di: Elio Indelicato - del 2024-11-08
Gli hanno revocato ingiustamente la patente. Adesso un cittadino partannese chiederà allo Stato il risarcimento dei danni. Una storia probabilmente di “carte non lette“ o lette male come si dice in gergo. Per questo ha dovuto citare in giudizio la Prefettura. La quinta sezione del Tribunale di Palermo, con il Giudice Emanuela Piazza, ha annullato un decreto del Prefetto di Trapani con cui era stata revocata la patente di guida ad un agricoltore di Partanna, P.M., di 54 anni, che nel marzo 2023, dopo avere ultimato due anni di sorveglianza speciale, si vide improvvisamente piombare a casa i Carabinieri che gli intimarono di consegnare loro, per sempre, il titolo di guida.
Dopo oltre un anno e mezzo di causa il Tribunale ha tuttavia ritenuto illegittimo il provvedimento del Prefetto che non ha tenuto conto del fatto che al momento in cui è stata disposta la revoca P.M. aveva già terminato senza alcuna trasgressione, la sorveglianza speciale. Secondo il Tribunale di Palermo riferisce l’avvocato Gianni Caracci: "il Prefetto, alla luce di una sentenza della Corte Costituzionale del 2020, avrebbe dovuto in concreto dimostrare le ragioni per cui il titolare avrebbe potuto abusare, illecitamente, della patente. In realtà, la Prefettura si è invece limitata a scrivere nel provvedimento annullato che P.M. non aveva un lavoro stabile, motivazione ritenuta contraddittoria in quanto la patente rappresenta anche uno strumento di reinserimento nel circuito lavorativo".
La revoca della patente è stata dunque ritenuta ingiustificata, determinando una limitazione della libertà individuale persino maggiore di quando il soggetto era ancora sorvegliato speciale. Il 54enne partannese ha già sollecitato la restituzione immediata della patente, riservandosi di chiedere i danni per gli oltre diciotto mesi in cui ne è rimasto ingiustamente privo.
Per la cronaca l’agricoltore aveva subito un processo per stalking intentato dall’ex moglie con l’inibizione del Tribunale di sorveglianza di avvicinarsi alla stessa e con una serie di limiti imposti, al quale lo stesso belicino si era sottoposto, come il divieto di avvicinamento, sempre comunque con a disposizione la patente di guida nel periodo della sorveglianza.Quando sembrava tutto finito il ritiro della patente e una causa per riaverla.