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Dal 1883 al 2017. Storia del Circolo della Gioventù di CVetrano tra "Risveglio" e associazionismo che fu

di: Vito Marino - del 2017-02-13

Immagine articolo: Dal 1883 al 2017. Storia del Circolo della Gioventù di CVetrano tra "Risveglio" e associazionismo che fu

Nel 2013 il Circolo della Gioventù ha festeggiato il 130esimo anniversario della sua nascita. In quella occasione, il presidente, prof. Vito Roma, ha anticipato che è in elaborazione un libro sulla vita centenaria del circolo, un pezzo di storia cittadina,  che andrà in pubblicazione quanto prima. In attesa di tale pubblicazione, qui di seguito riporto alcuni dati che ho raccolto durante le mie ricerche storiche, per scrivere un libro sulla Castelvetrano ottocentesca e sulla famiglia Saporito in particolare.

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  • Il Circolo della Gioventù, sorge nel dicembre 1883 negli stessi locali che esistono ancora oggi in Piazza Carlo d’Aragona.

    Per avere un’idea sul locale, sul Risveglio, n. 2 del 8/5/1904,  giornale pubblicato dallo stesso circolo, si legge: “tre stanze del circolo sono di proprietà comunale, due altre appartengono all’amministrazione Pignatelli con contratto di affitto che durerà altri cinque anni”; ma, in seguito, quando i Pignatelli hanno svenduto le loro proprietà, le due stanze furono acquistate dal circolo. Oggi restano di proprietà del Comune di Castelvetrano solo l’ingresso e una stanza attigua a destra.

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  • Nei primi anni della sua fondazione politicamente i soci si professavano socialisti, ma moderati. In effetti erano dei piccoli possidenti, solo oppositori e gelosi dei Saporito per il loro monopolio economico e politico che avevano istaurato. Oggi i soci appartengono indistintamente a tutti i vari partiti politici.

    Il Circolo della Gioventù nel corso di più di un secolo è sempre stato un punto di riferimento per la città, diventando luogo di incontro anche per i non soci, per iniziative culturali, di intrattenimento e di beneficenza. Intorno al 1980 il numero dei soci superava i 400 iscritti; ma, a causa delle mutate esigenze e condizioni della vita, il loro numero oggi si è ristretto a 130.

    Nel corso di questi lunghi anni, moltissime importanti manifestazioni culturali si sono svolte nell’ambito del Circolo, ma certamente la più importante fu la serata del 14 marzo 1988, quando si esibì Giuseppe Di Stefano, una  delle voci più famose della Lirica di tutti i tempi: il grande tenore, accompagnato al pianoforte dal maestro Domenico Sanfilippo interpretò fra l’altro  "La donna è mobile" dal Rigoletto di Verdi, “Marechiare” e altre canzoni napoletane del repertorio classico.

    Nella seconda metà del 1800 e agli inizi del 1900 tutti i circoli culturali e ricreativi di Castelvetrano avevano bisogno dell’appoggio politico e principalmente economico dei Saporito. Durante gli anni 1903 – 1904, la famiglia Saporito, (che aveva i suoi familiari già dislocati ai comandi dei vari uffici pubblici e privati) pretendeva anche un familiare come presidente del Circolo della Gioventù.

    L’allora presidente dott. Giuseppe Triolo, assieme ai soci si rifiutarono allontanando, anzi, i Saporito dal circolo. In quella occasione, per dare battaglia a questa famiglia, il circolo mise in stampa il giornale “Il Risveglio”; il primo numero uscì il 24/4/1904, tipografia Lorenzo Settimo Lentini, fondatore e direttore Giovanni Bonagiuso. L’abbonamento annuo costava £. 2, una copia 5 centesimi.  I Saporito, in contrapposizione, fondarono Il Nuovo Circolo e il giornale “La Diga”.

    Giovanni Bonagiuso, come direttore, cercò di risolvere i problemi locali attaccando i Saporito, che rappresentavano la classe dominante. Il programma del giornale, per come si legge sul primo numero era quello di: “richiamare le coscienze alle fonti della libertà  e di ricostruire il sentimento del carattere, mercé l’educazione e la ragionevole censura contro i sistemi imperanti nella vita pubblica locale”.

    Il giornale chiuderà lo stesso anno 1904, per come scrisse il Gentile, nella sua stessa lettera, “...assai mi rincrebbe sette anni fa che il primo Risveglio, dopo combattute le sue brillanti battaglie, scomparisse...”.  

    “Il Nuovo Risveglio” nasce nel 1911, con le stesse caratteristiche  del precedente giornale. Agli inizi del 1900, nella nostra città, si accresceva il contrasto politico fra il gruppo conservatore dei “liberali”, saporitiani, che teneva il potere pubblico da decenni e che impediva l’emergere di nuove idee, e il gruppo progressista: “popolari” antisaporitiani, con nuove tendenze di nuove esigenze che cominciava a reagire contro un potere.

    Nel 1912 i Saporito non vennero più eletti nelle elezioni amministrative, mentre nelle elezioni politiche del 1913, Vincenzo Saporito ormai in declino, fu costretto a ritirarsi, per cedere il posto al socialriformista  partannese Tortorici.  Il Circolo della Gioventù, che aveva dato battaglia al gruppo di potere conservatore, diventò punto di riferimento della nuova classe dirigente castelvetranese.

    L’avv. Giuseppe Gentile (fratello maggiore del filosofo), l’avv. Infranca, Livreri e Azzara ricopriranno la carica di presidente del Circolo per diversi anni, ma ci saranno anche  Bonagiuso, Tortorici, Lentini. Attorno a loro si muove il circolo, ma anche l’amministrazione comunale, poiché gli stessi saranno anche amministratori della città.

    Durante il fascismo il circolo si adeguerà alle nuove disposizioni di legge e diventa associazione dopolavorista e negli anni trenta assume la denominazione di Gabinetto Littorio della Gioventù. Dal 1982 al 1990 il circolo visse un periodo felice, sostenuto da personaggi di spicco della cultura:  Fra le molte iniziative culturali, notevole fu la messa in ristampa del giornale “Il Nuovo Risveglio”: il periodico fu diretto, con competenza e interesse, da Ferruccio Centonze, collaboratori Giorgio Santangelo, Virgilio Titone, Giuseppe Cottone, Gianni Diecidue, Giuseppe Martino, Pietro Errante, Luciano Messina, Sebastiano Elia, Rosario Di Bella, Nicola Di Girolamo, Giuseppe Bongiorno, ma anche occasionalmente Ludovico Corrao e Indro Montanelli.

    Inoltre, fu creato il “Centro internazionale di cultura filosofica Giovanni Gentile”, che ancora oggi opera, con l’intervento di decine di filosofi provenienti da tutta Europa. L’episodio è ricordato in un trafiletto sul Risveglio del luglio 1983: <>.

    Nel 1984 il Circolo celebrò il centenario della fondazione. Eppure, malgrado gli anni ruggenti, il 1980 segna l’inizio del tramonto dei circoli culturali ricreativi, dove la classe media della borghesia andava a conversare. In quegli anni c’erano ancora persone che vivevano del loro capitale, investito più o meno bene, che gli permetteva di trascorre molte ore libere al giorno in ozio al circolo.

    Oggi le condizioni dei circoli sono peggiorati: in questi circoli, dove spesso vi si maturavano e  propagavano le nuove idee, e si decidevano le sorti di una nazione, è finita la “civiltà della conversazione”, che avveniva in forma  teatrale, con forme predefinite di comportamento che si ponevano come finalità il piacere di stare insieme.

    Oggi, il computer permette di giocare in mille modi stando in casa, con avversari lontani e virtuali, col computer si ascolta musica, si frequentano numerosi gruppi e amici virtuali contemporaneamente, partecipando a discussioni spesso vuote di contenuto. Lo stesso si può fare col cellulare: i giovani, in particolare, durante le riunioni familiari o fra amici sono presenti fisicamente, ma contemporaneamente sono virtualmente presenti in altre riunioni virtuali.

    E’ scomparsa, pertanto, l’esigenza del circolo. Attualmente presidente del Circolo della Gioventù è il prof. Vito Roma, eletto nel 2012; siccome le elezioni avvengono ogni 3 anni, resterà in carica fino alle prossime elezioni che avverranno nel 2018. Il precedente presidente fu l’ing. Giuseppe Lipari.

    Viste le mutate condizioni della società, mi riferisce l’amico Vito Roma, non esistono più le condizioni per la ristampa del “Nuovo Risveglio”, anche perché, senza un finanziatore pubblico o privato le spese sono considerevoli, che vanno oltre le possibilità economiche del circolo. Per lo stesso motivo il circolo ha perso soci e importanza, aggiunge il presidente; trattandosi di una cooperativa a mutualità prevalente, non è facile modificare il programma stabilito nello statuto e adattarlo alle nuove esigenze di vita.

    Per rilanciare il circolo sta nascendo l’idea di una cooperazione con i vari club di Castelvetrano, utilizzando il bellissimo e grande salone del Circolo. La prima forma di cooperazione è avvenuta con l’UNITRE.

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