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Storia del Circolo Patriottico “Parini” nato a Castelvetrano per volere del sacerdote Vito Pappalardo

di: Vito Marino - del 2017-06-28

Immagine articolo: Storia del Circolo Patriottico “Parini” nato a Castelvetrano per volere del sacerdote Vito Pappalardo

Nel 1800 la vita offriva pochi svaghi e un circolo rappresentava un passatempo e un luogo per conoscersi e socializzare, ma anche per fini patriottici e politici. Durante il regno dei Borboni, ma principalmente dopo la proclamazione del Regno d’Italia ed il plebiscito, con cui la Sicilia si trovò annessa al Piemonte, senza rendersene conto, si costituirono dei circoli patriottici, i cui soci erano sempre quei liberali e progressisti del Risorgimento, allo scopo di propagandare le proprie idee politiche e per educare politicamente la popolazione.

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  • Il Circolo Patriottico “Parini”, si costituì a Castelvetrano per volere del sacerdote Vito Pappalardo; il suo programma era quello di raccogliere la gioventù liberale e progressista. Organo di detto circolo era “Il Progresso Municipale – Giornale per Castelvetrano”.

    Presso la biblioteca di Castelvetrano, si trova il n.2 datato 15 Ottobre 1848 con articoli di letterati castelvetranesi, come: G. Lentini Somma “Necessità di una istruzione primordiale del popolo”, di V. Pappalardo “La notte degli 8 settembre in Castelvetrano”, di F: Pappalardo “Spirito pubblico in Castelvetrano”.

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  • In particolare, Vito Pappalardo parla dei moti del ’48 e cita il nome di Stefano Saporito Ricca fra i mille nomi degli uomini in armi che erano accorsi per fronteggiare uno sbarco presunto l’8 settembre 1848 sulle nostre coste.

    Nello stesso giornale si chiarisce che la rivoluzione non è riuscita nei suoi intenti poiché il popolo non era ancora cosciente e partecipe. I rivoltosi, infatti, chiedevano l’indipendenza della Sicilia dal Regno delle Due Sicilie, mentre i bisogni reali del popolo, che riguardavano la miseria, non vennero presi in considerazione dagli intellettuali liberali, che erano gli animatori dei moti.  

    Nello stesso anno Stefano Saporito Ricca viene citato fra gli “eroi” della rivoluzione assieme a Bartolomeo Amari Cusa, Francesco Paola, Domenico Amari, l’abate Viviani, Benedetto Atria, Vincenzo Bonsignore, Francesco La Croce; ce lo riferisce Fortunato Pappalardo. Castelvetrano in quel periodo era un epicentro economico ed intellettuale di tutto il territorio del Belìce. Il Seminario di Mazara del Vallo era il covo clericale anti borbonico. Il Manzoni era in corrispondenza con il Seminario. Nella rivolta del 1848 parteciparono 50 fra clericali e borghesi.

     Nel 1863 nasceva a Castelvetrano un’associazione politica “Circolo Patriottico”. Diretto dal medico Giovanni Frosina (1828 – 1899). Organo del circolo era il giornaletto “Municipio e Patria”. Il giornale aveva come motto: “Libertà, istruzione, unità, progresso” direttore Giovanni Frosina e l’avv. Gaspare Polito. Non ebbe vita lunga. La presidenza onoraria fu offerta al generale Garibaldi, che l’accettava inviando da Caprera la seguente risposta, in data 7 Gennaio 1861, indirizzata alla Presidenza del Circolo patriottico di Castelvetrano e, per essa, al sig. Giovanni dr. Frosina: “Carissimi amici, accetto con riconoscenza il di vostro Presidente onorario e vi auguro prospera vita. Addio di cuore. Vostro G. Garibaldi”.

    Socio onorario fu nominato Francesco Crispi, che era diventato Primo Ministro per il voto ricevuto dai castelvetranesi. Alla lettera di partecipazione così rispondeva: <

    Se, quale Deputato nominato dal vostro collegio, crediate che io possa valere in qualche cosa, comandatemi senza riserbo. Quantunque non nato in Castelvetrano codesta città mi è cara e le sarò devoto. Grazie del giornale. Con ogni affetto fraterno. Vostro F. Crispi>>. Sorsero pure diversi circoli, apparentemente culturali e ricreativi, appoggiati anche finanziariamente per prestigio, dalla potente famiglia Saporito, che allora  si trovava nel suo massimo splendore economico e politico. - Nel 1870 sorge la Società Operaia di mutuo soccorso, esistente ancora oggi in Piazza Carlo d’Aragona. - Nel 1883 sorge il Circolo della Gioventù, l’unico circolo che si opponeva alla famiglia Saporito; ancora esiste in Piazza Carlo d’Aragona. Politicamente i soci del Circolo si professavano socialisti, ma moderati. In realtà erano solo degli oppositori dei Saporito e del loro monopolio. Bonagiuso e gli altri soci erano progressisti e tramite il loro giornale “Il Risveglio”, davano battaglia ai conservatori, costituiti dalla famiglia Saporito e proseliti.  I meriti di Bonagiuso non si limitano alla battaglia di riscatto sociale di Castelvetrano, per far sorgere una “nuova coscienza popolare” auspicata da Gentile, egli militò sempre nei partiti popolari, fu assertore di un socialismo che non spingeva all’odio delle classi, ma alla collaborazione di esse. Egli ritenne la democrazia una fonte di progresso umano, di libertà, di innalzamento morale. Bonagiuso fu amministratore del comune e delle Opere Pie. In tale attività ebbe molti contrasti, per non arrivare a compromessi, preferì declinare gli onorifici incarichi. Era un uomo tutto d’un pezzo, dotato d’ingegno e di cultura non comune.

    Di lui si conservano, nella nostra biblioteca comunale, diversi manoscritti riguardanti le opere e la vita di San Francesco d’Assisi e le contraddizioni dei Vangeli, frutto di una profonda e poderosa critica religiosa, nella quale egli si era specializzato (tratto dal “Nuovo Risveglio” maggio 1984 a cura del Circolo della Gioventù in un articolo a firma di Giuseppe Bongiorno).

    Il 05/01/1894, in occasione dei moti dei Fasci, a Castelvetrano esistevano i seguenti altri circoli, che hanno telegrafato a Crispi: - <>. Inoltre, esistevano diverse congregazioni religiose, con finalità di mutuo soccorso: la Confraternita di San Giuseppe, la più antica fondata nel 1624, quella dei Santi Quattro Martiri Coronati del 1683, quella di Maria Santissima del pianto e dei sette dolori del 1604, quella di Nostra Signora delle Vittorie, quelle di San Giovanni Battista; nonché le pie associazioni femminili.

    Nei primi del ‘900 esisteva anche la Lega cooperativa cattolica degli agricoltori, la Società cooperativa di produzione e di lavoro fra i muratori ed arti affini di Castelvetrano, Circolo Unione. Nel 1922 si costituisce l’unione cattolica Maria Santissima Immacolata. Pertanto anche fra i cattolici al servizio dei Saporito, sorge l’idea del loro impegno per la politica.

    Il Nuovo Circolo sorge negli anni 1903 -1904, per opera della famiglia Saporito; essi  pretendevano un loro candidato alla presidenza del Circolo della Gioventù, ma i soci capeggiati da Bonagiuso si rifiutarono. Allora i Saporito, per controbilanciare, fondarono il Nuovo Circolo e un altro giornale: “La Diga

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