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Quando la "pupa di zucchero" era il regalo più atteso nel periodo dei Morti

di: Mariangela Messina - del 2016-10-19

Immagine articolo: Quando la "pupa di zucchero" era il regalo più atteso nel periodo dei Morti

Il mese di ottobre ci sta per lasciare e novembre porterà con sé una ventata di ricordi legati all’infanzia di tanti bambini che con gioia aspettavano l’arrivo del giorno dei morti per ricevere in dono “la pupa di zucchero”.

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  • La pupa di zucchero è un semplice miscuglio di acqua, zucchero e colori alimentari ma essa porta con sé quegli odori e quei sapori che tessono il ricordo di attimi di spensieratezza e di affetto vissuti durante la fanciullezza che nessuno potrà mai cancellare.  

    Sono soprattutto le generazioni di bambini vissuti durante gli anni 60/70 a conservarne la memoria e raccontarla alle generazioni future. Per tutti loro il giorno dei morti non era un giorno triste, ma una festa durante la quale la mattina si andava al cimitero a pregare sulle tombe dei cari defunti, la sera ci si recava tutti dai nonni, bramosi di trovare quel canestro preparato con cura, dono di tutte le persone che li avevano preceduti a miglior vita.  

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  • I canestri erano un’esplosione di colori e di goduria, contenevano dolciumi di diverso genere, al centro una bella pupa di zucchero a forma di bambola per le bambine e un vistoso cavaliere a cavallo con la piuma in testa per tutti i maschietti.  

    I nonni per rendere reale l’idea che fossero stati i morti ad aver portato i doni, nascondevano i canestri con molto cura negli angoli più impensabili della casa e non appena i nipoti arrivavano si dava il via ad una vera e propria “caccia al tesoro” al termine della quale ognuno, nessuno escluso, se ne tornava a casa soddisfatto e gioioso insieme al suo premio di zucchero.  

    Con il trascorrere degli anni e il cambio generazionale la tradizione si è affievolita sempre più e solo in pochi hanno continuato a tramandarla prima ai figli e poi ai nipoti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la pupa di zucchero non riscuote più il successo di un tempo, la si trova solo in poche pasticcerie, spesso non è un prodotto lavorato artigianalmente e soprattutto non porta più con sé l'odore della tradizione che un tempo sapeva di casa.

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