La storia de "Lu piru e la croce". Quando l'impressione condiziona le opinioni
di: Andrea Ardagna - del 2017-07-18
(ph. www.guardacon.me/)
A volte ci lasciamo impressionare da certe cose, credendoli migliori a tutto e in tutto, solo perché a tali cose diamo una certa importanza che magari non meritano di avere. Vi era tempo fa un uomo che viveva in una borgata di paese, una di quelle borgate immerse nella campagna, con una chiesetta, una piccola bottega alimentare, e dove la gente viveva cibandosi dei propri prodotti.
Li vi era un uomo, proprietario di un piccolo fondo terriero, dove coltivava un grazioso orticello e con i frutti di tale orto si assicurava cibo per tutto l’anno. Infatti oltre a cibarsene di tali prodotti, come carote, zucchina, insalata ecc., li barattava in cambio di farina pasta e pane.
Un giorno, essendo lui molto ghiotto di frutta, volle piantare in un angolo del suo terreno un albero di pere. I mesi trascorrevano e il suo albero cresceva in bellezza e robustezza, grossi e forti rami e una vegetazione che ne era l’invidia di tutti quelli che passano di là. Ma l’uomo in realtà non era poi tanto contento perché, si il suo albero cresceva in bellezza e robustezza, ma non produceva alcun frutto.
Cosi, dopo inutili tentativi di potatura e cura di tale albero, decise un giorno di estirparlo.
Nel frattempo in paese si vociferava che un noto artista fosse in cerca di un grosso legno forte e robusto sul quale scolpire un Crocifisso da mettere poi nella chiesa della borgata in cui viveva; così l’uomo decise di donare il suo tanto amato albero a tale artista, pensando che li fosse di utile a qualcosa.
Passarono diversi mesi, se non addirittura qualche anno, e una sera piuttosto fredda, mentre faceva ritorno dal suo orto, dopo una intensa giornata di lavoro, l’uomo noto qualcosa di strano, qualcosa che non aveva mai visto prima d’ora; davanti la chiesetta della sua borgata vi era una folla immensa, mai vista prima, c’era chi pregava, chi cantava lodi, chi piangeva e si disperava chiedendo chissà quale grazia.
L’uomo incuriosito, e forse anche stupito da tale evento, si avvicinò, come un bambino si avvicina per la prima volta ad un gioco nuovo, e chiesa cosa fosse successo, quale era il motivo di così tanta gente.
Una signora anziana, che stava in ginocchio in preghiera, si volta e dice all’uomo: “non sai dei miracoli?” – “No di quali miracoli stai parlando!!” rispose l’uomo con molta perplessità e anche curiosità, allora la donna lo guardo e gli disse “quell’albero che tu hai estirpato perché non produceva frutto, e lo hai donato ad un artista, adesso è diventato uno splendido Crocifisso e sembra pure che sia molto miracoloso”.
Ad ascoltare tali parole, l’uomo, restò molto stupito e nonostante la stanchezza per il duro lavoro della giornata trascorsa, decise di mettersi in fila anche lui come gli altri, per prostrarsi al Crocefisso.
Dopo un interminabile attesa, arrivo così ai piedi della scultura, ammirò per qualche istante la scultura e gli disse: “Oh piru piru chi nascisti in un orto eccellenti, e chi mai a lu munnu pira nun vulisti fari, cu nun ti canusci ti veni ad adurari, ma io chi ti canusci, pira nun fascisti, e miracoli voi fari?” (oh però però, che sei nato in un orto eccellente, dove, mentre eri albero mai un frutto hai prodotto, chi non ti conosce viene qui ad adorarti, ma io che ti conosco e so bene chi sei, ti dico come vuoi fari miracoli, se pere non hai fatto mai?).
Ovviamente tutto ciò è una storia, ma in realtà questa ci fa riflettere come spesso diamo valore a certe cose o persone che si rivelano poi essere senza frutto.