La Settimana Santa in attesa della resurrezione. Riti e usanze di questi giorni di festa
di: Vito Marino - del 2017-04-12
(ph. www.gtcny.org/)
La Settimana Santa, per la Chiesa Cattolica è la ricorrenza più importante dell’anno liturgico, perché vengono ricordati e celebrati gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, con passione, crocifissione, morte, sepoltura e, infine, la Resurrezione.
L’antropologo Van Gennep considera la maggior parte delle grandi feste tradizionali, come cicliche, perché si svolgono in periodi ben precisi dell’anno, connessi con i lavori agricoli e con le stagioni.
Non a caso la semina avviene in autunno, con la commemorazione dei defunti e la nascita delle piantine avviene in primavera, in corrispondenza della ricorrenza di Pasqua. Quindi, si tratta di un susseguirsi di cicli, che vanno dalla morte alla vita, dalla fine all’inizio di tutto, che si perpetua nei secoli.
A Castelvetrano la ricorrenza pasquale inizia con il venerdì che precede la Domenica delle Palme, dedicato alla Madonna Addolorata. Il simulacro della Madonna viene trasferito dalla chiesa dalla Madonna Addolorata alla chiesa Madre; da lì il sabato pomeriggio si muove in processione per le vie della città.
La processione termina alla chiesa dell’Addolorata dove il simulacro rimane fino alla processione del Venerdì Santo. Il popolo, accompagna il simulacro recitando preghiere e interpreta questa processione come “il giro della Madonna in cerca di Gesù”.
Ma la Settimana Santa con le ricorrenze più importanti inizia con la Domenica delle Palme, segue il mercoledì che ricorda il tradimento di Giuda e l’arresto di Gesù, quindi il giovedì, con i “sepulcri” e la lavanda dei piedi, il venerdì con la processione della Via Crucis, il sabato della resurrezione e la domenica di Pasqua con la manifestazione dell’Aurora.